Una bella giornata a Monteleone di Spoleto

La camminata  a Monteleone di Spoleto.

Da Perugia arrivare da queste parti è un vero viaggio. Giunti a Sant’Anatolia di Narco nella valle del fiume Nera ci aspettano ancora 26 km. di curve per giungere sull’altopiano ove scorre il Corno. Ma quando arriviamo siamo intorno ai 1000 metri con Monteleone di Spoleto sullo sfondo e comprendiamo che la nostra fatica è stata ben compensata. Sappiamo anche che alla fine potremo visitare il centro storico arricchito dalla presenza dei mercatini di natale ad alta quota ove poter assaggiare le numerose prelibatezze del territorio partendo ovviamente dal farro. La passeggiata dal centro storico scende sino al Corno. Da lì si risale sino al piccolo agglomerato di Trivio ove si rinviene la presenza di una catasta di legno che darà vita festa tradizionale che si svolge nei giorni immediatamente seguenti all’Immacolata Concezione.È la Festa della Venuta, che si tiene nelle Marche e in alcune zone dell’Umbria per celebrare l‘arrivo della Santa Casa di Maria a Loreto, la “venuta” appunto. Nella notte tra il 9 e il 10 dicembre vengono accesi grandi falò nelle piazze delle città, dei paesi e nelle campagne. Ebbene oggi ne vediamo ben due pronti ad essere accesi. Durante la passeggiata, la guida Cristiano ci parla delle miniere di ferro e di lignite che erano presenti nei paraggi. Ci parla della storia del ritrovamento della biga risalente all’epoca etrusca trafugata nei primi anni del ‘900.Alla fine, dopo 9 km., ci sta proprio bene la zuppa di farro ed un tagliere di formaggi e salumi provenienti da queste zone di confine antico. Dentro Monteleone, infatti, vi sono in bella vista due cippi antichi risalenti all’ epoca dello stato pontificio ed il regno borbonico. Qui vicino a Ruscio vi era la Sede dell’antica Dogana Pontificia che controllava il confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie e riscuoteva i dazi delle merci che transitavano. Il confine fu tracciato nel 1847 con il posizionamento di ben 686 cippi di confine in pietra recanti gli stemmi dei due Stati. I Termini furono posti in modo che la data di apposizione con le Chiavi di San Pietro guardassero in direzione del territorio dello Stato Pontificio mentre il numero progressivo con il Giglio in direzione del territorio del Regno Borbonico. Due di questi Paletti di confine è proprio sulla parte alta della piazza di Monteleone. Anche oggi molti temi interessanti che consigliano una visita anche il prossimo anno magari fatta su due giorni.

Lascia un commento