CASTELLI E VILLE DEL PERUGINO: VILLA DI PRETOLA

Nasce e cresce nel XII secolo intorno alla chiesa di San Nicola e al pozzo con il nome di villa di Fracta Iamperetola. Diviene ben presto, come le altre ville distese lungo il Tevere, un’importante risorsa economica territoriale grazie all’attività molitoria.
Il molino fu fortificato dai perugini nel 1371 dopo che fu danneggiato nella contesa fra Raspanti e Becherini, i nostrani guelfi e ghibellini. Erano a quel tempo proprietari la famiglia Boccoli.Alla metà del XV secolo l’opificio passò nelle mani dell’ospedale di Santa Maria della misericordia, in alto sulla torre è ben visibile lo stemma, istituito di recente ma che in poco tempo diventerà l’ente benefico più potente della città di Perugia.
L’attuale struttura è rappresentata dalla bella torre, che per secoli è stata immersa nelle acque del fiume per alimentare il fragoroso molino che durerà fino alla metà del secolo scorso.
Un’altro molino, chiamato dell’Abate, si trovava più a vallle; la sua chiusa era a fianco della chiesa(nella foto gli affreschi quattrocenteschi) e presubilmente come questa ne era proprietaria l’abbazia di San Paolo valdiponte, più comunemente conosciuta come Badia Celestina.
La villa di Pretola era brevemente raggiungibile attraverso la via citata negli annali del 1298 che da San Bevignate seguiva il fosso. Via che oggi noi chiamiamo “sentiero delle lavandaie”, riaperto qualche anno fa, dall’Associazione per l’ecomuseo perchè per tutto l’Ottocento e la prima metà del Novecento era percorso dalle tante tantissime donne di Pretola che lavavano al Tevere i panni delle famiglie perugine.

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