Cammino dal Lago di Piediluco a Castelluccio di Norcia

Il Cammino tra il Lago di Piediluco e Castelluccio di Norcia

Questo   viaggio  nella Valnerina, solcata dal fiume Nera, fa parte di un itinerario più lungo che deve raggiungere le Marche passando per la catena dei Sibillini sino a finire dalle parti del lago di Fiastra.
Il cammino è stato pensato prima dei tragici eventi del mese di agosto dell’anno scorso ma è stato come se il terremoto ed il suo messaggio di forza distruttiva  avesse  reso ancora più necessaria la ricerca  di risollevare con atti concreti e solidali  questa magnifica parte di Umbria. Basterebbe poco a primo impatto, solo alcuni gesti semplici per   riscoprire la parte più intima di questa  bellissima terra dedicandogli il  tempo e ritmo necessario.

Camminare è forse  una  dimensione  adeguata perché ha in sé il concetto di attenzione  e vigilanza e  perché cerca  di soffermarsi sui tanti  e variopinti aspetti di  bellezza della Valnerina che si potrebbe  definire   semplice ma composita.

 

Per questo e per il piacere di camminare insieme parte questa nuova avventura organizzata dall’Associazione L’Olivo e la Ginestra e siete invitatia a vivere questo  cammino tra Lago di Piediluco e Castelluccio di Norcia.

Sono circa 138 km con  6600 metri di dislivello diviso in otto  tappe che variano dai 14 ai 20 km. e con dislivelli in salita che passano  dai 600 ai 1200 metri. 

Le tappe del Cammino dal Lago di Piediluco a Norcia sono le seguenti:

1° Giorno: Lago di Piediluco-Arrone: km. 16 – 600 metri dislivello

Dal Lago di Piediluco si prende un sentiero che costeggia la strada che porta a Piediluco; si arriva sulla parte sommitale delle cascate delle Marmore e si entra per visitare il sito scendendo e vedendo lo spettacolo delle cascate posizionandosi di fronte alle stesse. Si torna in cima e si prende un sentiero che porta alla sommità della collina attraversando un bosco fitto e si raggiunge il santuario della Madonna dello Scoppio. Si ridiscende per la Via Crucis che ci riporta al bel borgo di Castel di Lago e dopo una breve perlustrazione tra le vie, scalinate e chiese si riparte per raggiungere la nostra prima meta, Arrone, dove si trova il nostro punto sosta.

2° Giorno: Arrone – Macenano : km. 18,1  – 694 metri –

Saliremo nella parte antica ed alta del Castello di Arrone e si ritorna verso la chiesa principale che merita una sosta; si prosegue costeggiando il fiume Nera sino a raggiungere Ferentillo ove è prevista una sosta al museo delle mummie. Si prende il sentiero che in salita ci porta a Gabbio e Nicciano . Si continua diritto sempre in salita con bella veduta sulla valle di Ancaiano. Si percorre un sentiero a mezza costa che ci porta ad un bivio con pinete e si ridiscende per la sterrata che, dopo diversi tornanti, ci porta ad una delle perle della Valnerina l’abbazia di San Pietro in Valle che non ha subito danni evidenti dal terremoto. Dopo la visita del sito si riparte in discesa per raggiungere, da lì a poco, il nostro punto sosta posto in località Macenano.


3° Giorno: Macenano – Monte San Vito: km. 15 – 700 metri –

Il primo tratto della camminata si svolge costeggiando il fiume Nera sino a Ceselli da lì si prende in salita il sentiero che si inerpica nel bosco sino a raggiungere il tipico borgo di Civitella di Scheggino. Dopo una breve sosta alla fontana del borgo e la chiacchierata con i pochi abitanti del luogo si riparte sempre in salita nel bosco prendendo un sentiero ed infine si prosegue per la strada che ci porterà al borgo di Monte San Vito ove si potrà apprezzare una veduta panoramica su tutta la Valnerina attraversata sino ad oggi con le cascate delle Marmore in lontananza. Da lì una navetta ci riporterà al nostro punto di sosta con breve visita del borgo di Scheggino.

4° Giorno:  Monte San Vito Gavelli: km. 17 – 832 metri –

Dal punto sosta ci si trasferisce con la navetta sino a Monte San Vito e si riparte prendendo la strada bianca che ci porta sino alla fonte di Campifoglio. Si piega sulla sinistra in salita in direzione del Monte dell’Eremita e del Monte Civitella. Una ampia distesa di prati con cavalli e bovini ci accompagna sino al promontorio sommitale da dove si possono apprezzare ampie vedute panoramiche su gran parte dell’Umbria, sul dirimpettaio Monte Coscerno e parte dei Sibillini. Si ridiscende per una scoscesa via tra boschi e prati per ritornare alla fonte di Campifoglio e si piega sulla sinistra per una ampia sterrata molto piacevole immersa in faggete che ci porta sino al laghetto di Gavelli. Da lì si continua per i prati sino a raggiungere una strada bianca che ci porta al piccolo borgo di Gavelli, punto di arrivo di questa passeggiata. Da lì una navetta ci riporta al medesimo punto di sosta con una fermata presso il museo della canapa di Sant’Anatolia di Narco.

5° Giorno: Gavelli – Monte Coscerno- Castel San Felice – Vallo di Nera: km. 18,5 – 750 metri –

La navetta ci riporta a Gavelli e dopo pochi metri si prende il sentiero che si inerpica per il Monte Coscerno, una delle vette di questa traversata della Valnerina ; anche qui ampie vedute sui Sibillini e sui monti Civitella e dell’Eremita. Si continua diritto per la sommità sino a raggiungere la Croce e si prende sentiero che in discesa impegnativa a tratti e l unga che ci riporta al nostro punto di sosta di Castel San Felice.

6° Giorno: Vallo di Nera – Borgo Cerreto: km. 17,89 – 1.152 metri – 

Da Castel San Felice si prende il sentiero sulla sinistra in direzione di Vallo di Nera dopo aver attraversato il ponte lungo il fiume Nera . L’itinerario di mezza costa nel bosco prosegue, prima in salita e successivamente in pianura, sino a raggiungere il borgo di Vallo di Nera, bello e ridente perla della Valnerina; là una sosta al museo del racconto orale ed una breve perlustrazione fra i vicoli è d’obbligo. Si riparte in salita sino a raggiungere un bel promontorio panoramico forchetta di Vallo per poi iniziare la discesa sino a Mucciafora. Una breve sosta ristoratrice è necessaria per poi ripartire in discesa prendendo un sentiero che ci riporta in direzione di Ponte ove un’altra sosta viene prevista. Infine si ritorna verso il fiume Nera nei pressi di Borgo Cerreto dove si trova il nostro punto sosta.

7° Giorno: Borgo Cerreto – Castelvecchio – km. 20,50 – 780 metri –

Dal nostro punto sosta costeggiamo per un breve tratto il fiume e, successivamente, uno stabilimento di acque minerali sino a raggiungere Borgo Cerreto e, da lì, inizia una breve ma intensa salita che ci porta al centro storico di Cerreto di Spoleto, altra perla della Valnerina con la sua piazza centrale. Si continua diritto sempre in salita sino ad arrivare ad un bivio sulla destra che ci porta in discesa sino a Triponzo. Si prosegue, inoltrandoci nel bosco prima di querce poi ripariale nei pressi del fiume, sino a raggiungere le antiche terme di Triponzo da poco ristrutturate. Si attraversa di nuovo il fiume Nera e si percorre per un lungo tratto un sentiero che costeggia il fiume in pianura. L’ultima parte della camminata si compie in salita prendendo un sentiero che ci porta al punto di sosta ubicato nei pressi di Castelvecchio di Preci.

8° Giorno: Campi  – Castelluccio di Norcia: km. 15,00 – 1118 metri

Dal nostro punto di sosta, una breve tappa di trasferimento ci porta in località Campi di Norcia ove potremo vedere ciò che il terremoto ha rappresentato in termini di danni a case e testimonianze storico-artistiche. Interessante farci raccontare l’esperienza della piccola comunità di Campi e del come gli abitanti del luogo hanno reagito positivamente a questo evento. Poi da lì inizia un bel percorso che, in salita costante e lunga, ci porta alla sella sommitale nelle immediate prospicienze del Monte Patino e la sua croce. Da lì il sentiero attraversa prati e boschi di faggio con vedute panoramiche molto suggestive sulle vette dei Sibillini. Si continua, tenendo la sinistra al bivio, sino a raggiungere l’alto piano di Castelluccio di Norcia, meta simbolica, e punto di arrivo evocativa di questa nostra traversata.

  8° Giorno:facoltativa, la salita al Monte Vettore Forca di Presta con i Laghi di Pilato per ritornare a Castelluccio di Norcia passando per Forca Viola.

 

Totale 138 km  6.626 metri di dislivello in salita, esclusa salita al Monte Vettore

 

Faremo su e giù dalle rive del lago e del Nera sino alle varie cime del Monte dell’Eremita, del Monte Coscerno e del Monte Patino e ci addentreremo con lentezza nelle diverse asperità di queste territorio.

Attraverseremo borghi più o meno noti come Arrone, Castel di Lago, Ferentillo, Gavelli, Macenano, Ceselli, Civitella di Scheggino, Monte San Vito, Gavelli, Castel San Felice, Vallo di Nera, Mucciafora, Ponte, Borgo Cerreto, Cerreto di Spoleto, Triponzo, Castelvecchio di Preci, Campi e Castellucccio.

Scopriremo testimonianze storiche ed artistiche e della tradizione orale custodite nelle chiese, abbazie e piccoli musei (Cascata delle Marmore, Museo delle mummie, abbazia San Pietro in Valle, Museo della Canapa, Museo della tradizione orale ed altre sorprese); purtroppo   una parte importante di queste testimonianze attualmente sono andate perdute. Poi, il che non guasta, tra erbe spontanee, tartufo, trota, maiale, mele, miele, zafferano, lenticchie, marmellate, salumi e formaggi, da queste parti non si scherza con le prelibatezze culinarie.

Ci addentreremo, infine, in punta di piedi fra boschi di varia natura, pascoli, rocce  e cercheremo di comprendere in profondità  da dove nasca quella sapienza mista a rudezza che  sa   accogliere sino a divenire  gentilezza d’animo delle genti che  abitano questo meraviglioso territorio.
Poi, dopo le avversità  del terremoto , questo andare su e giù per la Valnerina è  forse un piccolo gesto  tangibile di vicinanza e solidarietà  che siamo  sicuri gli abitanti di questa terra sapranno apprezzare e canzonare un po’ come piace a loro.

 

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