(contado di porta sant’Angelo)
Importante e popoloso castello, aveva facoltà di nominare un proprio
podestà, eretto sul monte Martello(mt.423) e dominante la valle del
Tevere.
Il toponimo Civitella ci suggerisce l’esistenza di un antico
insediamento,identificato con Vesionica, elencata fra le città umbre da
Plinio il vecchio.
Benazzone è la trasformazione nel tempo di
Bonizone, nome degli antichi feudatari del castello. Capostipite è
probabilmente quel Bonizo da Monte Martello che nel 995 è testimone
nell’atto notarile, il più antico documento del nostro archivio
cittadino, dove Gregorio lascia i i propri beni all’abbazia di Santa
Maria valdiponte(Montelabate).
Il castello passò nelle mani di
Perugia nel 1186 per volere imperiale. Nel 1376 i priori autorizzano un
mercato domenicale da tenersi appena fuori le mura del castello.
Più
tardi, siamo nel 1489, Civitella è l’ultima roccaforte e rifugio degli
Oddi prima del definitivo esilio e conseguente confisca dei propri beni
da parte dei Baglioni.
Del castello rimangono le porte e una buona
parte della cinta muraria.Nella parte più alta, come spesso succede, il
campanile è poggiato su una antica torre adiacente ad un palazzo di un
certo tono, probabile sede del podestà.
Un’altro Bonizone,
Giovanni, al tramonto del XI secolo è uno dei fondatori dell’altro
monastero di valdiponte, edificata ai piedi del colle di Civitella:San
Paolo più nota con il nome di Badia Celestina.
L’abbazia nata come
presidio benedettino, più tardi passò probabilmente all’ordine dei
celestini, da qui il nome. Purtoppo nell’Ottocento fu usata come cava
per ristrutturare le case coloniche circostanti. Degrado che fu fermato
dalla famiglia Norton, che con l’acquisto del luogo ristrutturarono ciò
che era rimasto delle rovine comprendendolo in un bellissimo e
suggestivo parco. Rimangono visibili la base della cripta, un muro del
refettorio e il campanile dove nel 1592 per rappresaglia il brigante
Francesco Alfani appiccò per i testicoli il priore del monastero.